Il 2020 di Longines porta con se la storia di Ernest Francillon.

Cosa raccontare di più sulla Longines, una delle industrie orologiaie più longeve al mondo? Dell’uomo che attuò la strategia industriale tra le più innovative in Europa.

Il vero protagonista dell’innovazione aziendale Longines fu Ernest Francillon, nipote di Auguste Agassiz fondatore nel 1833 della Società. Infatti Ernest a capo dell’azienda nel 1854, acquista un terreno denominato Longines («prati allungati») fuori Saint-Imier e vi fa costruire una fabbrica in cui dal 1867 inizia la produzione di orologi da tasca. Per la prima volta, tutte le fasi di lavoro della produzione dei movimenti per orologi vengono riunite sotto lo stesso tetto. Da allora, gli orologi prodotti qui portano il nome Longines, un numero di serie e la clessidra alata quale segno distintivo. 

Ernest Francillon nel 1867 realizzava il suo progetto di riunire diversi artigiani specializzati nella costruzione di varie parti d'orologi.

Oggi tutto questo sembrerebbe normale ma contestualizzando il periodo storico possiamo dire che Francillon fu in grado, quasi inventandolo, di mettere a frutto un processo innovativo che divenne fortemente istituzionalizzato e molto più sistematico di quanto non fosse mai stato nel XIX secolo. Questa istituzionalizzazione dell’attività inventiva significò che l’innovazione avanzava in crescente prossimità con la ricerca organizzata, fu tra i primi in Europa a rendere la sua impresa un’industria iniziando a sviluppare  programmi di ricerca e sviluppo. Fu tra i primi a comprendere l’importanza che aveva l’ istruzione di supporto alla ricerca e il fare rete. 

 

 


Vi ricordiamo che Francillon dovette costruire di sana pianta le macchine utensili (inventarle addirittura) entrare in possesso di segreti gelosamente custoditi per generazioni da corporazioni chiuse e sfruttare il corso della Suza per alimentare con l’energia necessaria la sua nuova industria e, allo stesso tempo , produrre e vendere i propri orologi per sostenerla economicamente.  Negli Stati Uniti, intanto, nascevano sempre più laboratori per la ricerca industriale, in parallelo con lo sviluppo nelle università di nuove discipline nell’ingegneria e nelle scienze applicate. Francillon , come sempre lungimirante , è in vantaggio su tutti, riesce a meccanizzare nuovi cicli di lavorazione creando i presupposti per la qualità produttiva costante di Longines negli anni a venire, ma non tiene per se tutto questo sapere e dopo un Expo a Philadelphia a cui non partecipa personalmente ma manda un fidato e bravo collaboratore, fa aprire gli occhi ai vari fabbricanti elvetici sul pericolo costituito dall’industria americana e dal suo progresso tecnico produttivo molto avanzato rispetto a quello svizzero. Nella storia non va dimenticata la grande fiducia che lo zio Auguste Agassiz ha riposto in lui e nel suo progetto. Nel 1876 Agassiz rinnova la sua partecipazione nell'azienda, permettendo a Francillon di continuare il progetto industriale.

Oggi sappiamo che l'eccellenza dell'impresa industriale dipende dal saper fare rete e dalla sua capacità di coordinare e supportare tutti gli operatori che sono parte della rete stessa. Longines ha ottenuto un successo dopo l'altro con la sua collezione di orologi. E ora hanno dato il via al 2020 con un altro splendido segnatempo, un pezzo di rinascita della fine degli anni '40, il cronografo Heritage Classic del 1946.

 

Fedele agli anni '40, l'orologio ha un fondello chiuso con il logo del marchio del 1889 inciso sul retro: la clessidra alata circondata da "EF Co Longines". EF sono proprio le iniziali di Ernest Francillon, il signore di cui vi abbiamo raccontato brevemente la storia, che ha guidato Longines dal 1852 e a cui nel 2020 la maison Longines riconosce ancora l’essere stato il pioniere che perfezionò le pratiche di fabbricazione dell'azienda. Ernest Francillon morì nel 1900, ma la sua influenza su Longines e l'orologeria svizzera è senza dubbio radicata. 

  SPECIFICHE TECNICHE HERITAGE CLASSIC :

  Basato su un orologio che era in produzione in quel periodo, il nuovo orologio presenta una cassa in acciaio inossidabile da 40 mm con quadrante opalino argentato a cupola e numeri arabi "delfino" in corsivo. Uno sguardo più attento ai numeri rivela che questi non sono semplicemente stampati piatti, ma hanno un grande effetto tridimensionale su di essi. La traccia dei secondi graduata, in seguito, costituisce il perimetro esterno del quadrante.Il cronografo stesso è costituito da una lancetta dei secondi centrale blu e un sub-quadrante totalizzatore di 30 minuti alle 9. La ghiera secondaria alle 3 è i secondi in esecuzione.Mentre l'orologio rimane esteticamente fedele al suo predecessore della fine degli anni '40, il suo movimento riflette un tocco moderno con il calibro a carica automatica L895.5 (ETA A31.L21).

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